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1 Luglio 2004 - Nubifragio sulla città di Lecco  

 
- SECONDA PARTE -      
 L'arrivo del sistema temporalesco: rilevamento radar  
 
Grazie al radar meteorologico è stato possibile seguire con discreta precisione la traiettoria e lo sviluppo del sistema temporalesco. Chi si è collegato alla pagina radar di MeteoLecco ha potuto monitorare il temporale e prevederne l'arrivo sulla città di Lecco con più di un'ora d'anticipo.
La prima cella temporalesca si è originata poco ad ovest del Lago Maggiore, muovendosi da Ovest verso Est ad una velocità di circa 60-70 Km/h. In una prima fase essa ha trovato difficoltà a svilupparsi; durante il passaggio nella provincia di Como ha invece guadagnato intensità in modo repentino, provocando la nascita di nuove celle e sviluppando un sistema multicellulare in spostamento verso Est Sud-Est: esso ha attraversato il Lario continuando a rigenerarsi e raggiungendo il primo picco di intensità proprio sulla città di Lecco. In seguito il temporale ha proseguito la sua corsa verso la provincia di Bergamo, perdendo leggermente forza, per poi dirigersi verso il Bresciano e la Pianura Veneta potenziandosi nuovamente e generando forti rovesci, violenti colpi di vento ed anche grandinate.

Animazione radar dalle ore 14:00 alle ore 17:40 locali: scansioni effettuate ad intervalli di 5 minuti. L'intensità delle precipitazioni è espressa dalla scala a colori riportata sotto.
L'animazione a lato riporta le scansioni radar registrate dalle ore 14:00 alle ore 17:40 locali. Si nota molto bene come il temporale attraversi in pieno la città di Lecco. Con ogni probabilità la presenza dei laghi ha contribuito a fornire maggiore umidità al sistema temporalesco: a quell'ora del giorno, infatti, l'evaporazione raggiunge i suoi massimi livelli. Fenomeni simili sono abbastanza comuni nel nostro territorio, soprattutto nei mesi estivi: è molto raro però che essi colpiscano in pieno un grande centro urbano proprio nel momento del loro massimo sviluppo.
 
Scala colori dell'intensità precipitazioni
 
 Il sistema temporalesco visto dal satellite  
 
Animazione satellitare nel canale vapor d'acqua
Animazione satellitare dalle ore 14 alle ore 21 locali. Immagini riprese dal satellite Meteosat nel canale vapor d'acqua.
Per meglio comprendere la genesi e l'evoluzione del fenomeno, possiamo aiutarci con le immagini riprese dal satellite Meteosat.
Quella a fianco è un'animazione che riporta in successione le riprese effettuate ad intervalli di un'ora nel canale vapor d'acqua.
Si nota chiaramente la nascita del temporale nel nord del Piemonte, intorno alle ore 15 locali; esso, trasportato dalle correnti occidentali, muove in direzione Est Sud-Est attraversando prima la Lombardia e poi il Veneto, per esaurirsi in serata nell'alto Adriatico. Va sottolineato che il sistema temporalesco ha raggiunto il massimo assoluto della sua espansione ed intensità sulla Pianura Veneta, dove i fenomeni si sono presentati in modo ben più violento che nel lecchese.
 
 

Le regioni del Nord-Est, infatti, non sono state raggiunte dalle correnti di Libeccio che, come abbiamo visto nell'analisi tecnica, hanno contrastato la genesi dei temporali nelle pianure lombarde. In secondo luogo, le umide correnti provenienti dall'Adriatico hanno fornito un contributo ulteriore in termini di umidità disponibile.
Nella provincia di Vicenza, ad esempio, sono state riportate disastrose grandinate (chicchi delle dimensioni di oltre 3-4 cm). In condizioni di forti correnti occidentali, accade spesso che temporali originatisi nella pedemontana piemontese e lombarda sfondino con violenza nelle pianure del Nord-Est provocando furiose grandinate e, talvolta, persino qualche tromba d'aria.

Quella che segue è una foto scattata dal satellite Meteosat 7 nel canale del visibile alle ore 16:30 locali. Sono state evidenziate la posizioni approssimative del fronte freddo (in blu) e della cella temporalesca (in rosso). Al momento dello scatto, la città di Lecco (indicata dalla freccia in nero) era appena stata investita dal nubifragio, che ha raggiunto il culmine intorno alle 16:25.

 
Foto satellitare nel canale visibile
Ripresa satellitare nel canale del visibile. Si nota chiaramente l'entrata delle correnti fresche occidentali che, appena scavalcate le Alpi, attivano una linea di instabilità che attraversa il Nord Italia da Est verso Ovest.
 
 I parametri registrati dalla nostra stazione meteo  
 
Lo sviluppo del temporale sulla città è stato costantemente monitorato dalla nostra centralina meteo, situata in zona Lecco centro. Tra tutti i dati che sono stati rilevati, ve ne sono alcuni particolarmente notevoli.

Il dato più evidente è senza dubbio l'intensità massima delle precipitazioni, che ha raggiunto il ragguardevole valore di 222 millimetri orari. Per dare un'idea, una tipica pioggia di moderata intensità si attesta solitamente intorno ai 2-6 mm/h. Ovviamente si è trattato di un valore di picco, raggiunto soltanto in quei pochi istanti nei quali il sistema temporalesco è transitato esattamente sopra la città. Nel momento in cui esso si è allontanato, infatti, le precipitazioni sono scemate repentinamente.

La quantità totale d'acqua scaricata al suolo è stata di circa 30 millimetri. Non si tratta di un valore elevato in senso assoluto: se consideriamo però che quel valore è stato accumulato nel giro di venti minuti, è facile comprendere il motivo per cui abbia provocato parecchi disagi. Una precipitazione così intensa è deleteria per le zone urbane: essa non lascia tempo all'acqua di defluire attraverso gli appositi scarichi, sottodimensionati per un evento di tale portata. Un territorio di campagna può tranquillamente sopportare una precipitazione del genere, in quanto si tratta sempre di un fenomeno localizzato. La pioggia trova sfogo nei campi e tramite i ruscelli e i fiumi si ridistribuisce nelle zone circostanti che hanno ricevuto meno pioggia. In un centro urbano, invece, l'acqua prima intasa gli scarichi (spesso rapidamente ostruiti da fango e detriti) e poi allaga strade, sottopassaggi, cantine, capannoni ed abitazioni.

L'avvento del temporale ha portato un abbassamento repentino della temperatura. Il grafico seguente riporta l'andamento termico durante tutta la giornata del 1 Luglio:

Grafico della temperatura
Grafico riportante l'andamento della temperatura dell'aria nella giornata di giovedì 1 Luglio 2004 a Lecco centro. Notare il brusco calo termico alle ore 16, in coincidenza con l'arrivo del temporale.

Poco dopo le ore 16 la temperatura dell'aria è letteralmente "crollata": si è passati da 25°C a 18°C, con un calo di ben 7°C in soli 15 minuti. L'aria calda presente nei bassi strati è stata prepotentemente scalzata dalle correnti discendenti.

Il temporale si è presentato infatti con le tipiche raffiche di vento che accompagnano l'avanzata della cella temporalesca, chiamate "downburst".
Si tratta di violenti e repentini spostamenti di masse d'aria, dal cumulonembo verso il suolo, che anticipano e accompagnano la fase iniziale dei fenomeni. Esse sono causate dalle fortissime correnti discendenti che si producono all'interno di un cumulonembo "maturo" e che, una volta toccato il suolo, divergono orizzontalmente verso la periferia del temporale. La velocità massima di tali raffiche dipende da parecchi fattori, non ultimo l'orografia del territorio.
La nostra stazione meteo, intorno alle ore 16:20 locali, ha rilevato raffiche di direzione variabile con velocità fino a un massimo di 75.6 Km/h. La velocità media delle raffiche nell'intervallo orario 16:00-16:30 si è attestata intorno ai 50 Km/h.
E' importante sottolineare che, a differenza di quanto è stato erroneamente riportato da diverse emittenti radio e da qualche quotidiano, non si è trattato di una tromba d'aria, fenomeno che può tuttavia accompagnarsi a temporali di questo tipo (in quest'occasione non sussistevano le condizioni).
Una tromba d'aria implica la presenza di venti a componente rotatoria: un vortice d'aria ben localizzato e collegato intimamente alla base del cumulonembo temporalesco e in contatto con il suolo. Se una tromba d'aria di media intensità (come quella che colpì la Brianza il 7 Luglio 2001) dovesse attraversare Lecco città verso le ore 16, provocherebbe danni notevolissimi, decine di feriti e, con ogni probabilità, anche qualche vittima. Per fortuna un evento del genere in Lombardia è abbastanza remoto e quando capita, essendo un fenomeno estremamente localizzato, è molto difficile che coinvolga in pieno un grande centro urbano. (Per dare un'idea, un tornado di media intensità sviluppa in prossimità del cono venti che raggiungono i 250 Km/h, valori ben lontani da quelli registrati in quest'occasione).

E' interessante infine segnalare un altro evento caratteristico di questi fenomeni: il brusco aumento della pressione che ha accompagnato l'arrivo al suolo delle precipitazioni. Intorno alle ore 16:10 si è passati da un valore di 1009.0 hPa a 1011.2 hPa, guadagnando più di 2 hPa in pochi istanti.

 
...continua nella TERZA PARTE >>>


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