La stazione
meteo di MeteoLecco, situata in zona Lecco centro, ci ha permesso di tenere sotto controllo l'evolversi della situazione, forse ancora più interessante nel periodo che ha preceduto l'arrivo della neve.
Il giorno 17 gennaio 2005, infatti, ha fatto registrare una temperatura media giornaliera di -0.2°C con massima di soli 0.9°C! Si tratta di valori notevolmente bassi per Lecco, città notoriamente "calda" rispetto alla media delle altre province lombarde, in quanto mitigata dalle onnipresenti brezze montane e lacustri che contrastano la formazione delle nebbie e "spezzano" le inversioni termiche al suolo. Mai come in questa occasione si è potuta apprezzare l'enorme influenza che questa continua ventilazione possiede sul clima lecchese: sono bastate 48 ore di nebbia persistente ed assenza di brezze per abbassare la temperatura fin quasi a mantenerla sotto lo zero per tutta la giornata!
Il grafico che segue riporta l'andamento termico registrato dal 15 al 19 gennaio:
Grafico riportante l'andamento della temperatura dell'aria registrata a Lecco centro da sabato 15 a mercoledì 19 gennaio 2005: freddo abbastanza marcato nei giorni 16 e 17, in conseguenza alla formazione delle nebbie che hanno preceduto la nevicata cominciata nel pomeriggio del 18. Notare le due "impennate" termiche che precedono e seguono l'evento nevoso, entrambe dovute all'ingresso del vento da Nord che nel primo caso ha bruscamente "spezzato" l'inversione termica nei bassi strati.
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Il dato più evidente è il consistente calo della temperatura media, intervenuto intorno al giorno 16, in seguito alla formazione di uno strato di nebbia alta (la visibilità al suolo è rimasta accettabile) che non si è dissolta nemmeno nelle ore centrali diurne.
Un altro dato molto interessante riguarda senza dubbio i valori termici che si sono raggiunti e mantenuti durante la fase più intensa delle precipitazioni: l'aria si è portata ad una temperatura sotto lo zero, permettendo ai fiocchi di neve di rimanere assolutamente asciutti e di aderire con facilità anche sulle superfici più calde (tipicamente l'asfalto e le pareti esterne degli edifici). Anche questo è un fenomeno abbastanza raro per Lecco, abituata ad assistere a nevicate "bagnate" o miste a pioggia che spesso non riescono ad accumulare quasi nulla se non nei quartieri più alti della città.
L'accumulo totale è stato di
6.9 mm, corrispondenti a circa
7 cm di neve al suolo. Una nota doverosa sulle precipitazioni: il pluviometro in dotazione con la nostra stazione meteo non è provvisto di sistema di riscaldamento; questo ha comportato che non venisse registrata alcuna precipitazione se non soltanto dopo che la neve depositata nel raccoglitore ha cominciato a sciogliersi (dopo qualche ora).
Per lo stesso motivo non è stato possibile monitorare l'intensità della nevicata, se non manualmente tramite periodiche misurazioni dello strato di neve accumulato al suolo, nonché con una semplice valutazione visiva della dimensione e del numero dei fiocchi.
Passiamo ora all'analisi dei venti registrati prima, durante e dopo l'evento. Dopo una assenza pressoché totale di ventilazione durata circa 48 ore (qualche debole refolo da SSE), intorno alle ore 6 del mattino del 18 gennaio è iniziato a spirare vento moderato da Nord, che in configurazioni come questa e in accordo col microclima locale, tipicamente precede l'arrivo delle precipitazioni.
Di solito accade che il momento in cui hanno inizio le precipitazioni coincida con il calo improvviso del vento da Nord, sostituito da una debole brezza da Sud-SudEst; così è stato anche in questa occasione. I fiocchi sono caduti quasi in assenza di vento: solo qualche lieve refolo ha perturbato ogni tanto l'atmosfera silenziosa e surreale che ha accolto la nevicata. Gli accumuli sono pertanto risultati uniformi quasi ovunque.
A precipitazioni terminate si è potuto assistere ad un fenomeno particolarmente coreografico: alle ore 23:55 circa, in coda al transito della linea di instabilità che ha attraversato la Lombardia da Ovest ad Est, si è improvvisamente alzato un forte vento da Nord con raffiche fino a
43 Km/h. I fiocchi appena caduti sugli alberi e sui tetti, in parte sollevati con forza dal vento, hanno regalato qualche minuto di spettacolare bufera, trasformando per un attimo la nostra città lacustre in uno scenario d'alta montagna!
Chi ha tenuto d'occhio il barometro, avrà potuto notare come l'approssimarsi della perturbazione verso le nostre regioni sia stato segnalato da un costante calo della pressione: dai
1032 hPa registrati la sera del 16 gennaio si è scesi sino ad un minimo di
999 hPa, valore toccato in concomitanza al passaggio del fronte.
Il calo pressorio è risultato ancora più evidente a causa dell'elevato valore di partenza: il dominio anticiclonico dei giorni precedenti aveva infatti portato a toccare valori quasi record per le nostre regioni. Il giorno 7 gennaio si è raggiunto il ragguardevole valore di
1037.8 hPa, che è anche la massima pressione registrata da quando è attiva la nostra stazione meteo.